“Voglio una ragazza”: la “ragazza speciale” e la perseveranza
“Voglio UNA ragazza” può essere un pensiero molto forte, spesso legato a quello della “ragazza speciale“.
Conosci una donna, la vuoi, la desideri da morire e fai di tutto per averla.
Siamo programmati dalla natura per essere fortemente motivati nel campo sentimentale, sessuale ed affettivo, e questa motivazione può spingerci in modo molto molto forte.
Questa spinta molto forte verso una ragazza in particolare non è, in sé, né positiva né negativa.
È una spinta, una pulsione fortissima, e come tale può essere sfruttata al meglio o è possibile diventare schiavi di essa.
Andiamo a vedere in termini pratici.
“Voglio una ragazza” e sindrome della “ragazza speciale“
Lo scenario è questo: un uomo non ha molto successo con le donne e conosce sempre le solite donne.
Ad un certo punto quest’uomo si fissa su una donna in particolare, ci prova e lei lo respinge dicendogli che lo vede solo come un amico.
Lui è proprio fissato, sente che lei è una ragazza speciale!
Parla con qualche suo amico della faccenda, dicendo in continuazione “Voglio una ragazza, voglio lei!”, l’amico risponde che “C’è pieno di donne al mondo”, e lui incalza “No, non capisci, lei è speciale!”.
Ma dai! È speciale! Sul serio? 🙂
Tra le poche donne che conosce ha trovato la ragazza speciale, che fortuna! 🙂
Peccato che sia la cosa che succede alla maggior parte degli uomini che si trovano in situazioni simili.
Hanno scarsità di donne e si fissano, diventano ossessionati, da una donna in particolare, e si convincono che lei sia la “ragazza speciale”.
Così “voglio una ragazza” diventa un’ossessione, una fissazione, quella che io chiamo la “sindrome della ragazza sociale”.
Spinti da questa ossessione ci provano per anni con questa donna rovinandosi la vita, il loro umore è continuamente soggetto ad alti e bassi a seconda dei segnali di lei che quando sono positivi non sono segnali di interesse ma semplice ricerca di attenzioni.
E così gli anni passano, nella disperazione, nell’illusione di una vuota speranza.
C’è perseveranza sì, ma legata ad un sogno irrealizzabile che fa soffrire, quindi legata a una sottomissione costante alla “ragazza speciale” di turno.
La cura?
La cura è iniziare a conoscere donne nuove.
“Voglio una ragazza” e perseveranza con energia maschile
Cosa ben diversa è la perseveranza unita ad energia maschile.
Vuoi fortemente una donna, ci provi con energia maschile, non vedendola né superiore né inferiore a te, ed essendo fiero di ciò che vuoi.
In questo caso non vedi la ragazza che ti piace come “l’unica ragazza speciale” ma assumi che ti piaccia molto e che valga la pena di provarci, anche se magari ti saranno richiesti degli sforzi maggiori del solito.
Sì perché questa ragazza può non starci subito, ci può volere del tempo, ma in questo caso il “voglio una ragazza” e la perseveranza che ne deriva non è più una sottomissione, ma è sinonimo di decisione, forza, energia maschile.
Spesso poi il suo “tirarsela” sarà solo un test, vuole capire quanto la vuoi, e perseverando potrà (forse) averla.
Alcuni mi chiedono quale sia il confine temporale tra perseveranza con energia maschile e perseveranza con sottomissione.
Difficile dirlo, varia da caso a caso, ma passa in secondo piano di fronte a un altro fattore: il come ci provi.
Se ci provi con sottomissione sarà sempre perseveranza legata alla sindrome della ragazza speciale.
Se ci provi con energia maschile sarà sempre perseveranza legata a ciò che vuoi come uomo, fiero dei tuoi desideri, e null’altro.
Marco
(alias Reborn)
P.S. Se continui a pensare “voglio una ragazza”, ma hai anche tu la sindrome della ragazza speciale, è ora di iniziare a conoscere nuove donne.