Punto G: Cos’è, Come Trovarlo e Come Stimolarlo
Nell’articolo di oggi parliamo del punto G femminile, uno dei veri e propri centri nevralgici della sessualità femminile. Per questo ti consiglio di leggere molto attentamente.
Infatti se sei arrivato qui è molto probabile che tu abbia bisogno di maggiori informazioni al riguardo, quindi cercherò di darti quelle che ti servono.
Questo articolo vuole essere molto pratico, di conseguenza, cominciamo subito.
Cos’è il punto G?
Il punto G è una delle zone del piacere femminile, se non… La zona.
Si chiama punto G perché è stato scoperto dal Dottor Gräfenberg.
Prima di iniziare è bene fare una precisazione, per “onestà intellettuale”.
Ad oggi nuove ricerche suggeriscono che il punto g non esiste. Infatti come puoi leggere qui su Starbene non dovremmo parlare di punto g ma di CUV, dove CUV starebbe per “complesso uretro vaginale”.
In poche parole la diatriba scientifica si concentra sull’ipotesi che la zona potrebbe essere più estesa di quanto inizialmente ipotizzato.
Se vuoi approfondire ti ho lasciato il link ma, personalmente, non sono troppo interessato alla questione.
Infatti, se hai letto il mio articolo sul clitoride, sai che sono assolutamente interessato alla scienza quando ci dà degli spunti pratici.
Per esempio nel caso del clitoride la scienza ci ha insegnato che il clitoride stesso (o meglio il suo glande) è solo la punta dell’iceberg. Questo ci ha portato a scoprire che non è l’unica zona che dobbiamo stimolare, e quindi coglie il mio interesse.
Invece la diatriba fra punto g e CUV non cambia la questione su come toccare il punto g per farla eccitare.
Quindi… era giusto fare questa breve premessa, ma da un punto di vista pratico per me rimaniamo nel campo della semantica.
Se tu però sei interessato alla questione qui c’è un articolo medico (in inglese) della rivista Nature che argomenta molto bene come, in realtà, il punto G faccia parte del network clitorideo.
Quindi, cos’è il punto g?
Senza complicarci troppo la vita (come hai visto la questione è scientificamente complessa), il punto g è un’area erogena della vagina che, se correttamente stimolata, può:
- portare la ragazza in un estremo stato di eccitazione
- darle potenti orgasmi
- potenzialmente portare all’eiaculazione femminile.
Come vedi, al di là delle diatribe e delle controversie, se vuoi imparare a stimolare la vagina per bene devi imparare l’anatomia (“pratica”) che stiamo per andare a vedere e come massaggiare il punto g.
Voglio stressare il motivo: questa è una zona ad alta sensibilità erogena.
Infatti qualcuno l’ha addirittura definito la “chiave” del piacere femminile.
E se ci pensi anche da un punto di vista “scientifico” ha senso.
Infatti se hai letto i miei articoli sul clitoride sai che alcune donne faticano a raggiungere l’orgasmo se non glielo stimoli. Questo comporta che, se effettivamente il punto g fa parte del network clitorideo, è assolutamente normale che stimolarlo sia una delle chiavi per farla venire.
Da questo punto di vista ha poco senso rispondere alla domanda che molti si fanno…
“Ma allora esiste l’orgasmo del punto g?”
Da un punto di vista scientifico o semantico si può dibattere.
Quando però spieghi ad un principiante il sesso in termini di educazione sessuale ha senso parlare di orgasmo del punto g.
Questo perché agli uomini piacciono i sistemi step by step e quindi spiegare ad un uomo…
“Devi farle avere un orgasmo del punto g, dopo avergliene dato uno clitorideo….”
risulta il modo migliore per insegnare e per far sì che lo studente segua le istruzioni in maniera sistematica e soprattutto destinando un tempo sufficiente alla cura di queste zone.
Poi se non è scientificamente preciso chi se ne frega, l’importante è portare gli studenti ad avere risultati concreti.
Dove si trova il punto g: come trovarlo?
Quindi dov’è il punto g?
In linea di massima si trova a 3/5 centimetri all’interno della vagina.
Si trova sulla parete frontale, quindi “a nord”, tanto per capirci.
Da un punto di vista ancora più pratico parliamo di una nocca/una nocca e mezzo del tuo dito quando la penetri con il dito stesso.
Come vedi come trovare il punto g è facilissimo.
A questo proposito è bene dire che queste sono indicazioni di massima e, di conseguenza, ci possono essere differenze, però davvero non è difficile localizzarlo.
A questo scopo lascia che ti dia un’ulteriore informazione pratica.
Localizzarlo è ancora più semplice quando sappiamo non solo dove cercarlo, ma anche cosa cercare.
Infatti anche da un punto di vista tattile è piuttosto semplice trovarlo. Se hai già esperienza sai “cosa devi andare a cercare”.
Se invece sei ancora vergine devi semplicemente andare alla ricerca di una pallina che al tatto dà un feeling che il modo migliore di descrivere è “spugnoso”.
Bisogna sottolineare che, se lei non è abbastanza eccitata, questa zona potrebbe risultare meno sporgente e spugnosa al tatto.
Di conseguenza è estremamente importante eccitarla per bene prima tramite lunghi preliminari, stimolazione delle zone erogene e stimolazione del clitoride.
Ho scritto diversi articoli sull’argomento, quindi ti consiglio di leggerli.
Vedrai che se la stimoli a dovere non avrai problemi.
Ancora una volta, come raggiungere il punto g è semplice se segui queste istruzioni, quindi non c’è davvero nulla di cui ti devi preoccupare.
Come stimolare il punto g?
Semplicissimo, in due modi:
- con le dita
- durante la penetrazione
Come stimolarlo con le dita
Semplice, con la tecnica del “vieni micino”.
Questa tecnica è stata introdotta dal Dottor Beverly Whipple. Lui chiamava questa tecnica “come here” movement.
La tecnica è davvero semplicissima.
Una volta individuato il punto g con due dita fai questo movimento (in maniera ripetuta) come a dire “vieni qui”.
Le due dita possono essere l’indice e il medio o il medio e l’anulare.
Qui è bene sottolineare una cosa: vuoi penetrarla con due dita nel momento in cui lei è ben lubrificata.
In ogni caso se segui tutti gli step che ti indico con calma, cura e lentezza questo non sarà mai un problema.
Posizioni per stimolare il punto g
Le posizioni migliori per stimolare il punto g sono…le più semplici!
Perché?
La risposta è un piccolo segreto non segreto.
Infatti il modo migliore per stimolare il punto g durante la penetrazione è quello di indirizzare, con l’angolazione durante i colpi, il tuo pene proprio per andare a colpire il nostro “target”.
Quindi, le posizioni migliori sono il missionario, la pecorina e la cowgirl.
Queste posizioni sono talmente semplici che ti permettono di mantenere tutto il tuo focus sull’angolazione dei tuoi colpi.
Non mi fraintendere, non è che anche posizioni più complesse non abbiano un loro perché, senso, e luogo, ma se stai leggendo questo articolo molto probabilmente sei ancora alle prime armi.
Quindi concentrati sulle cose fondamentali e ti garantisco che solo seguendo questi consigli migliorerai moltissimo.
Un’altra cosa che puoi fare, quando vi trovate nella posizione del missionario, è prendere le sue gambe e portale sopra le tue spalle.
Da qui sarà di nuovo semplice inclinare i tuoi colpi in modo da “colpirla nel punto giusto”.
Sex toys
Un altro modo per stimolare il punto g è ovviamente attraverso l’uso di sex toys.
Ti basta fare una ricerca su Google e vedrai che ci sono moltissimi articoli per questo scopo e addirittura compilation con i migliori giocattoli.
Ma vale veramente la pena andarsi a complicare troppo la vita?
Per quella che è la mia esperienza, francamente no.
Ti basta un modello semplicissimo come questo.
Il resto francamente lo fanno tutto angolo di penetrazione, intensità e un giocattolo che permetta al tempo stesso di stimolare il clitoride.
Tutto davvero molto semplice. Niente scienza missilistica e, a dire il vero, questo tipo di toy è un qualcosa che dovresti assolutamente avere.
Se chiedi a me, compralo su qualche altro portale. Ho messo quel link solo perché a Google piacciono questi link, ma ti consiglio di acquistare altrove.
Per lei: come faccio a trovare il punto G da sola?
Se tu sei una delle mie lettrici mi farebbe piacere dirti che c’è qualche tecnica magica “per lei”.
La pura verità però è che questo non è assolutamente vero.
Infatti il sistema è esattamente lo stesso che per l’uomo.
L’unica differenza è che l’uomo, non dovendo piegare il polso per arrivarci, ha più facilità nel farlo e può applicare maggiore intensità nella stimolazione, stancandosi anche meno ma, a parte questo, non cambia davvero nulla.
Quello che cambia e di molto è la stimolazione con i toys, in cui l’uomo ha la possibilità di andare a colpire degli angoli ad una intensità che per una donna è impossibile con il semplice “fai da te”.
Ora che abbiamo parlato abbondantemente del punto g di una ragazza…
Curiosità: dove si trova il punto g negli uomini
Innanzitutto… esiste?
Ebbene sì, solo che comunemente ci si riferisce al “punto p”, dove p sta per prostata.
Fra l’altro può produrre orgasmi potenti, ma questa non è la sua funzione principale.
Primariamente produce il liquido seminale e ha anche altre funzioni. Se vuoi approfondire le funzioni del punto p (in italiano definito anche punto l) ti lascio qui questo articolo di Medicinaonline.
Può essere stimolato esternamente massaggiando il perineo ma, ovviamente, il modo migliore per stimolarlo è attraverso la stimolazione interna.
Come puoi vedere nell’immagine del sito che ti ho appena postato raggiungerlo è molto semplice.
È importante però che la tua partner sappia come dilatare l’ano lentamente con le dita.
Ho scritto molti articoli sull’argomento, quindi se siete interessati vi consiglio di leggerli e, ovviamente, non fate questa pratica privi di lubrificante.
Bene, per oggi è tutto.
A presto,
Gio