Conflitti di coppia: la prima regola per risolvere i conflitti nella coppia
Conflitti di coppia: chi non ha mai litigato con la propria compagna (o con una ex compagna) alzi la mano! 🙂
Nessuno è?! Che strano! 🙂
I conflitti di coppia sono una cosa estremamente comune, e su di essi si possono dire veramente moltissime cose, ma ho deciso di farla il più semplice possibile di modo da dare le cose più pratiche e farle mettere in atto.
Si dice che “l’amore non è bello se non è litigarello“, e che quindi i conflitti di coppia diano pepe alla relazione e portino alla fine a risultati positivi.
A questo io rispondo: “Un attimo, capiamo bene cosa vuol dire “litigarello”” 🙂
Perché qualche battibecco di piccole dimensioni, ogni tanto, ci può anche stare.
Nota che ho scritto:
1. “Di piccole dimensioni”
2. “Ogni tanto”
E con “ogni tanto” non intendo una volta alla settimana ok? 🙂
Non ti far fregare da chi ti dice che litigare spesso in una coppia è normale, se “normale” vuol dire “comune” ci sto, se “normale” vuol dire “sano” allora no!
Il bello è che nei conflitti di coppia si attuano sempre le stesse dinamiche! In ogni conflitto di coppia nel mondo (siamo ormai 7 miliardi di esseri umani) ci sono le stesse dinamiche!
Certo, è ovvio che molte cose variano, ma alcune costanti restano e per fortuna :-)! Per fortuna perché su queste costanti si può lavorare per risolvere la questione.
Qual è la costante numero uno nei conflitti di coppia?
Quale è, di conseguenza, il rimedio per risolvere i conflitti e, meglio ancora, la strategia per prevenirli e fare in modo che non scoppino?
Quando nasce un conflitto nella coppia, quando c’è un litigio, i due partner partono da una posizione comunicativa di “simmetria” e hanno una cosiddetta “escalation simmetrica”.
Cosa vuol dire?
La simmetria è una precisa posizione comunicativa in cui due persone si considerano dello stesso livello, ma l’irrigidimento di questa posizione comunicativa sfocia in una escalation simmetrica e quindi in un conflitto.
Il litigio nasce infatti quando nessuno dei due è disposto a cedere terreno, a fare un passo indietro, nasce quando ognuno dei due vuole prevaricare l’altro.
Questo si chiama “escalation simmetrica” ma qual è il contrario di questa simmetria?
La “complementarietà“, una posizione complementare è quando due persone si completano a vicenda, una “sopra” e una “sotto”.
In un rapporto sano le due posizioni si scambiano sempre, c’è sempre una persona “sopra” e una persona “sotto” e le due persone si scambiano in continuazione le posizioni.
Pensa a quando parli con un amico, nel momento in cui gli chiedi un consiglio tu stai momentaneamente “sotto” di lui e lui “sopra”, poi quando lui lo chiede a te le parti si scambiano.
Anche quando ci si prende in giro tra amici per scherzare: se la presa in giro è fatta per divertirsi insieme puoi notare come prima una persona viene presa in giro per un po’, poi un’altra viene presa in giro, e poi un’altra ancora, così chi prendeva in giro diventa la “vittima” 🙂 , e la “vittima” diventa chi prende in giro, in un continuo scambio tra chi sta “sopra” e chi sta “sotto”.
Tra gli uomini, soprattutto in certe regioni d’Italia, è una cosa molto comune.
Quando invece è sempre la stessa persona ad essere presa in giro all’interno di un gruppo di amici, quando la vittima è sempre la stessa, il rapporto non è sano, c’è dominanza negativa da parte di chi continua a prendere in giro e la vittima, anche se all’apparenza può sembrare gradire, in realtà non è felice di quello che accade, c’è quindi un irrigidimento di una posizione comunicativa di complementarietà.
Ricapitoliamo:
– Nell’escalation simmetrica due persone rischiano di raggiungere il conflitto perché entrambi vogliono dominare sull’altro
– Il rapporto sano nasce da una posizione di complementarità in cui le due parti continuano a cambiare posizione, prima uno è “sopra” e l’altro è “sotto” e dopo viceversa.
Bene, torniamo ai rapporti di coppia: qual è la logica conseguenza di tutto questo nei litigi di coppia? Come avviene l’escalation simmetrica?
L’escalation avviene perché ognuno dei due vuole “dominare l’altro”, quindi assume una posizione più dura e lo fa anche l’altro. Uno alza un po’ la voce e lo fa anche l’altro, uno dice cose cattive e lo fa anche l’altro, uno inizia a elencare le cose che l’altro sbaglia e l’altro fa lo stesso, uno urla e l’altro fa lo stesso, uno non rivolge più la parola all’altro… e l’altro fa lo stesso. 🙂
In questo gioco al più forte però non c’è nessun vincitore, perché vincere, quindi dimostrarsi il più forte, non porta comunque ad un rapporto sano.
Cosa fare quindi?
Qual è la soluzione per evitare l’escalation simmetrica e quindi il conflitto?
La soluzione è questa: uno dei due deve fare l’esatto contrario di quello che si fa in un conflitto, invece di giocare a fare il più forte si deve mettere momentaneamente “sotto” l’altro, assumendo quindi una posizione di complementarietà.
Attenzione: non devi vedere questo come un “sottomettersi” ma come una mossa strategica per appianare i conflitti.
Ricordi la dominanza positiva? Ecco che entra in gioco: il dare quindi valore, il non voler prevaricare l’altro ma, essendo sicuri del proprio valore, essere anche in grado di tirarsi momentaneamente indietro, se necessario, in vista di un obiettivo più grande.
Questo porta ad un immediato abbassamento dei toni e all’inizio di una riappacificazione.
Cosa fare quindi nella pratica?
Lo vediamo nel prossimo articolo, per ora pensa alle volte in cui si crea un’escalation simmetrica e nota come, in essa, ognuna delle due persone voglia essere il più forte.