Soffrire per amore: come superare il “soffro per amore” con un esercizio
Soffrire per amore è qualche cosa che capita spessissimo quando finisce una relazione importante.
Molto forte è al consapevolezza che ne segue, la persona che sta male si rende sempre conto di star soffrendo, e il “soffro per amore” diventa una espressione costante che continua a ripetersi nella testa, e spesco continua a ripetere agli altri.
Prima di tutto chiariamo una cosa: è normale soffrire per la fine di una relazione, non ti devi sentire uno sfigato o un perdente, il dolore è normale, accettalo.
Allo stesso tempo ci sono delle cose che puoi fare per rialzarti dopo la fine di un amore, nei seguenti articoli te le spiego infatti:
- in questo articolo ti mostro un esercizio per lasciar andare la sofferenza che provi
- in quest’altro articolo trovi una considerazione importante sulla responsabilità che ognuno di noi ha su di sé, soprattutto in un periodo come la fine di una relazione
- in questo una elenco di azioni utili da compiere dimenticare la tua ex ragazza, per lasciarti alle spalle il passato e stare meglio
Bene, sei pronto per smetterla di stare male? Stufo di soffrire per amore?
Perfetto, diciamo prima un paio di cose sul soffrire per amore e poi vediamo l’esercizio.
Soffrire per amore: come gestire la sofferenza
Come gestire il tuo “soffro per amore”? Cosa fare?
Le persone di solito hanno due modalità di gestire il dolore, due modi di comportarsi che sono agli antipodi.
Crogiolarsi nel dolore
Crogiolarsi nel dolore vuol dire non solo non fare nulla per evitarlo, ma viverlo esageratamente.
Vuol dire ad esempio mettersi ad ascoltare in continuazione canzoni che riportano in uno stato d’animo che fa soffrire, vuol dire continuare a parlare con tutti dell’amore finito, vuol dire continuare a pensarci senza fare il minimo sforzo per dimenticare.
In altri termini vuol dire immergersi in una vasca piena di sangue e trattenere il fiato, non facendo nulla per uscire.
Le persone che si crogiolano troppo nel dolore sono quelle che senti ancora lamentarsi dopo mesi e mesi di quanto soffrano per amore, di quanto stavano bene, di quando ci stiano ancora male.
Sono quelle che passato il normale periodo di decantazione della sofferenza continuano comunque a stare immersi in essa.
Perché questo non è utile? Lo vediamo tra un secondo.
Fuggire dal dolore
Altra reazione, all’opposto di quella sopracitata, è fuggire subito dal dolore.
Attenzione, non parlo di rialzarsi dopo che il dolore è decantato, parlo di far finta di non sentire il dolore, far finta che non freghi nulla, far finta di essere superiori.
Vuol dire mentire, mentire a sé stessi e agli altri, e fare 1.000 cose per non pensare: lavorare di più, continuare a uscire, ecc. ecc. tutto per non pensare.
Purtoppo ogni volta che una persona fa queste azioni per non pensare conferma invece il suo dolore perché compie queste azioni come reazione al dolore stesso.
Perché queste strategie sono sbagliate?
Immagina il dolore come una ferita, immagina il soffrire per amore come una ferita fisica.
Crogiolarsi nel dolore vuol dire continuare a guardare la ferita e tenerla aperta. Vuol dire non lasciarla rimarginare, vuol dire infilarci dentro un dito per non farla cicatrizzare e sentirne ancora la sofferenza.
Il dolore così facendo rimane, la ferita continua a fare male.
Dall’altra parte fuggire al dolore vuol dire dimenticarsi che c’è la ferita, far finta di non averla, così la ferità non viene né curata né disinfettata, e sebbene venga coperta da un vestito di sicurezza, sotto sotto continua a fare male e continuerà a farlo fino a quando non se ne prenderà coscienza.
Far decantare la sofferenza d’amore
La strategie giusta è quella che sta nel mezzo tra questi due estremi, e segue un processo naturale.
Infatti il dolore per guarire deve decantare: va quindi vissuto, non dimenticato ma neppure ricordato apposta per mesi e mesi.
Si deve prendere coscienza della ferita, disinfettarla e darle il tempo per guarire.
Una strategia corretta è quindi quella che velocizza e ottimizza questo processo di decantazione naturale del dolore.
Ti propongo quindi un esercizio che fa proprio questo: ti fa vivere il dolore fino in fondo e allo stesso tempo lo racchiude in spazi ben definiti.
[Tieni comunque presente che se pensi che il tuo dolore sia troppo forte o duri da troppo tempo ti consiglio di rivolgerti a una psicoterapeuta.]
Smettere di soffrire per amore: la tua galleria dei ricordi
Per velocizzare il “processo di decantazione” del dolore prova a fare questo esercizio…
Una volta al giorno, se riesci alla stessa ora, ti prendi un momento solo per te, senza che ci sia nessuno che ti disturbi.
Chiudi gli occhi e ti immagini in un corridoio, quel corridoio davanti a te è la tua galleria che andrai a riempire con i quadri dei tuoi ricordi nel modo che sto per spiegarti.
Prendi un ricordo della tua relazione, mettilo davanti a te e vivilo fino in fondo in tutti i suoi aspetti, sia positivi che negativi. Se il ricordo ha solo aspetti negativi prova a trovare il positivo in quello che è successo, mettigli una “cornice” positiva, di modo che in ogni ricordo ci sia del positivo.
Una volta che hai vissuto il ricordo fanne un quadro, appendilo al muro della tua galleria e passa al secondo ricordo, e poi al terzo, al quarto, ecc. ecc.
Fai questo una volta al giorno per almeno due settimane, una volta al giorno trovi un momento per te e entri nella tua galleria, in cui trovi sulle pareti i quadri dei ricordi che hai già vissuto fino in fondo, ti metti comodo e ricominci, ricordo dopo ricordo, a viverlo fino in fondo e poi attaccarlo alle pareti.
Ogni giorno, alla stessa ora, per almeno due settimane, entri nella tua galleria dei ricordi. In questo modo diminuirai il tempo necessario a decantare il tuo dolore e il tuo soffrire d’amore si risolverà